Info: 0575/789577
Info: 0575/789577
Vi sono alcuni antichi chiavistelli che servivano a chiudere le porte della cinta muraria. Uno di questi, quello murato su una pietra con le lettere C.D.A., è il famoso Catorcio di Anghiari che ha dato il titolo ad un famoso poema del 700.
Info: 0575/788001
E’ costituito da sale espositive e da un parco ambientale di 80.000 metri , oasi naturalistica alle porte della città.
Info: 0574/460503
Scopo del museo è diffondere la conoscenza dei diversi tipi di energia rinnovabile in modo facile ed intuitivo, attraverso l’uso di strumenti che possono essere molto semplici, come la pentola a pressione, e molto complicati, come la creazione di una centrale geotermica.
Info: 0577/790800
In località Serre di Rapolano.
Documenta la storia delle antiche fattorie fortificate (grance) appartenute all’Ospedale di Santa Maria delle Scale di Siena.
Info: 0577/705055
Presso la Rocca, famosa per le gesta del brigante gentiluomo vissuto verso la fine del duecento di nome Ghino di Tacco.
Il museo custodisce reperti archeologici dall’era etrusca in avanti.
Info: 0578/55867
Emeroteca.
L’interno fu affrescato alla fine del Cinquecento. Le pitture sono state nel tempo attribuite a vari pittori influenzati dal Barocci e da Raffaello. Oggi il piano nobile dell’edificio è utilizzato per convegni e mostre e può essere visitato, così come il giardino.
Il parco fu inizialmente concepito secondo uno schema geometrico, con viali che s’incrociavano ad angolo retto, e terminavano sul fondo con il grande arco del ninfeo. Nell’Ottocento l’impianto fu modificato, introducendo nuove piante e alterando la linearità dei viali. L’ultimo restauro di fine Novecento ha ripristinato i vialetti rettilinei, mantenendo però le alberature ottocentesche. In definitiva, quello che si vede oggi è un giardino d’impianto cinquecentesco, ma con un corredo vegetale dei secoli XIX e XX.
Info: 0583/48185
Costituisce una delle più ricche e interessanti raccolte d’ arte direttamente legata alla storia della città.
Importante anche la sezione archeologica.
Info: 0583/496033
Oltre ai reperti di proprietà di Leopoldo II, fra cui due mummie egizie, il museo è arricchito dalla collezione ornitologica di Carlo Piaggia e da quella malacologica di Ernesto Turati.
In vetrine ottocentesche, completano il gabinetto collezioni mineralogiche, ornitologiche, erpetologiche, osteologiche, paleontologiche e entomologiche.
Info: 0583/496471
Presso il Palazzo Rospigliosi
Vi sono esposti filati d´oro e d´argento, lavori ad ago, il paliotto in seta ealizzato nel 1601, calze di cotone fine XVIII secolo, gilet maschili, grembiali da festa, borsette e abitini da battesimo.