In località Figline
Conserva oggetti usati per il lavoro-schiavo, oltre a utensili e indumenti della vita nel campo, in omaggio ai 136 pratesi e ai milioni di persone deportate a opera dei nazisti.
Info: 0574/461655
www.po-net.it/musei/home.htm
Raccoglie cimeli napoleonici, tra cui quelli donati dal principe Anatolio Demidoff, e la maschera mortuaria di Napoleone rilevata dal calco effettuato a Sant’ Elena dal medico personale dell’ imperatore.
Info: 0565/918785
www.new.elbalink.it/infotourist/misericordia.php?select=musei
Documenta, nelle prime due sale, gli aspetti paleontologici della Valle del Serchio, e quelli archeologici del territorio di Barga. Le altre tre sale, dedicate al Medioevo e al Rinascimento, affrontano le vicende religiose e civili di Barga con numerosi esempi di scultura, pittura, oreficeria e pregiate terracotte.
Info: 0583/711100,
www.comune.barga.lu.it
Il museo documenta la cultura mineraria delle Colline Metallifere, esponendo oggetti usati dai minatori locali e raccontando la storia della città dal Medioevo fino ai nostri giorni.
Info: 0566/902289
www.massamarittimamusei.it
Vi è esposta una raccolta di oggetti archeologici provenienti dalla zona amiatina e da collezioni databilidalla preistoria al periodo etrusco.
Info: 0564/973511
Conserva materiali ceramici invetriati, codici e affreschi.
Si possono visitare anche i camminamenti fortificati sotterranei, il mastio e altri spazi dela fortezza.
Info: 0564/633023
Ospita cimeli dal periodo che va dall’ epoca risorgimentale fino alla seconda guerra mondiale.
Info: 0583/91636
www.cribecu.sns.it/lucca/ITA/MUS/MUS_S0027
Materiale sulla resistenza al regime fascista.
Info: 0583/490204
www.cribecu.sns.it/lucca/ITA/MUS/MUS_S0020
In località Farneta.
I reperti sono costituiti dai vertebrati fossili dei Pleìstocene, di circa un milione e mezzo di anni fa: predominano gli elefanti come l’Elephas Meridionalis e IElephas Antiquus, grossi circa tre volte quelli di oggi, pesanti anche 180 quintali, contro i circa 50 degli attuali; la maggiore notorietà l’ha avuta la mia Linda, giovane elefantessa, alta metri 4,20, ora nel Museo di Paleontologia di Firenze, via La Pira, 4: Don Felici und Linda, è il titolo di un articolo – oltre i tanti altri d’ogni parte – dei “Basler Zeitung” (Giornale di Basilea); e lì le tiene compagnia il paio di zanne di Paride, lunghe metri 3,50, elefante scoperto il mattino del Lunedì di Pasqua 1964, quando portavo la Santa Comunione ad una anziana parrocchìana in località “Mitiàno” (Farneta), dove, adesso, abita la Comunità “I Ricostruttori nella Preghiera”; seguono: l’ippopotamo, la iena, l’Ursus Speleus, il rinoceronte, il Leptobos Etruscus, il cervo, l’Equus Caballus (cavallo) il cui antenato, l’Hyracotherium o Eoippo, delIEocene inferiore, era alto solo 35 cm, con la corporatura di un cagnolino fox-terrier.
Info: 0575/610241